La donna vittima di abusi e maltrattamenti può subire diverse violenze psicologiche e le forme più diffuse sono l’isolamento o il tentativo di isolamento, il controllo.
La violenza economica si attua attraverso la svalorizzazione e le intimidazioni.
Può non essere semplice distinguere e definire la violenza psicologica: si tratta spesso di atteggiamenti che si insinuano gradualmente nella relazione e finiscono per privare la vittima del proprio valore, riducendola ad un oggetto.
Questi atteggiamenti sono spesso difficili da cogliere e rilevare in modo chiaro: il maltrattamento procura sofferenza e corrode, influenzando l’autostima della vittima, manipolandone lo stato psichico, restringendone la libertà d’azione e spaventandola. Oltre a sentirsi sola, la donna vive un profondo senso di colpa dettato da una fragile autostima che la spinge a colpevolizzarsi e molto spesso le impedisce di saper chiedere aiuto.
Quasi sempre il ricorso all’aiuto professionale avviene quando le molestie hanno raggiunto uno stato avanzato e dunque la capacità di fidarsi può essere compromessa.
È quindi indispensabile che gli interventi psicologici con donne vittime di violenza garantiscano in loro il vissuto di sicurezza. La nostra modalità di intervento sarà pertanto volta ad assicurare riservatezza e protezione in un’atmosfera non giudicante ed empatica, capace di favorire la fiducia e la comprensione.
Nello specifico si attivano dei percorsi psicologici individuali gratuiti ad orientamento sistemico-relazionale in cui la psicoterapeuta è capace di instaurare una salda alleanza terapeutica al fine di lavorare sulla riparazione che, in termini relazionali, consentirà alla vittima non solo di non sentirsi più sola nella gestione del problema, ma anche di sperimentare un rapporto funzionale. Attraverso un lavoro sul riconoscimento delle proprie emozioni sì lavorerà sull’accettazione di sé e sull’attivazione delle proprie risorse, aumentando quindi il senso di autoefficacia che molto spesso le donne vittime di violenza hanno perso.
Sono inoltre avviati dei gruppi di sostegno terapeutico gratuiti in cui l’accento sarà posto sulla condivisione e sulla parità. In questo modo le vittime avranno l’opportunità di sperimentare quelle emozioni negative che avevano evitato di provare in passato a causa della vergogna, ma che alla luce del confronto potranno essere affrontate e rielaborate. Finalmente queste donne potranno scoprire che il loro dolore non è una colpa, alla luce della condivisione potranno ridefinirlo scoprendo insieme la capacità di essere autonome.
