No, la violenza di genere non è rivolta solo verso le donne. Si scaglia in ragione sia dell’orientamento sessuale sia del sesso coinvolgendo anche gli individui LGTB (donne e uomini omosessuali, bisessuali e transessuali).
La violenza di genere si basa sulla non accettazione dell’Altro, sulla sua distruzione, sul rifiuto dell’alterità e sulla conferma di una struttura gerarchica di dominio tra i sessi e i generi. La definizione della soggettività è operata attraverso la negazione della diversità, dunque, l‘uomo si autodefinisce uomo annientando la femminilità. Le donne, in ogni parte del mondo, vengono discriminate per il fatto di essere donne, ovvero di non essere uomini, di essere altro dall’uomo.
Gli omosessuali e gli eterosessuali non convenzionali si trovano fuori dal conformismo di genere distaccandosi dal maschile per avvicinarsi al femminile (o viceversa), perciò sono spesso bersaglio della rabbia per le violazioni delle norme di genere. Ciò si esprime in differenti forme:
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discriminazioni sul lavoro
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bullismo
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aggressioni fisiche e verbali
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sopraffazioni
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molestie
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violenze sessuali e psicologiche
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uccisione
Questo accomuna i fenomeni di violenza contro individui omosessuali, transgender e contro le donne.
Le brutalità contro omosessuali, bisessuali e transessuali possono essere considerate non solo come semplici crimini di odio dovuti a pregiudizi, ma anche in relazione ai rapporti tra i generi. La violenza contro le persone LGBT e contro le donne conferma una particolare modalità maschile di relazionarsi con l’altro da sé, gli abusi vengono usati come mezzo di disciplinamento e di riaffermazione di ruoli e modelli normativi, da esercitare contro chi li trasgredisce.
Fonte: Bullismo omofobico